Tutte le attività della scuola sono ispirate ai criteri della ricerca-azione; tuttavia su alcuni segmenti significativi dell'esperienza didattica ed educativa si attivano percorsi di indagine e riflessione più circostanziate e strutturate.
L’anno scolastico 2018-19 costituisce il primo dei tre anni di proroga autorizzata dal Ministero per il progetto di ricerca e innovazione.
Per tale ragione, la comunità professionale della scuola ha stabilito di dedicare il proprio impegno alla riflessione preliminare rispetto alle connotazioni peculiari di questo nuovo periodo di attività.
Nel portare a conclusione il proprio lavoro di riflessione condivisa su senso, scopi e caratteristiche del curricolo della scuola 'di mezzo', i docenti della Scuola don Milani intendono intraprendere un nuovo percorso di ricerca partecipata che si focalizzi sulla relazione tra il curricolo proposto, in tutte le sue componenti, e la valenza spiccatamente orientativa di questo segmento scolastico.
Nel definire tale processo, dunque, si terrà presente il consueto paradigma di ricerca, per cui, a partire da concreti problemi rilevati dalla comunità, si ipotizzano possibili soluzioni, accompagnate da una opportuna chiarificazione concettuale degli elementi richiamati e da una loro traduzione operativa, in termini di azioni concrete, adeguatamente monitorabili.
Al centro del nostro interesse abbiamo da tempo messo il curricolo che la nostra Scuola propone un curricolo che viene pensato, progettato, realizzato, documentato e su cui è necessario non interrompere la riflessione.
L'interesse per il curricolo e per una sua adeguata documentazione si connette con numerose esigenze e fa riferimento a numerosi destinatari:
Situazione di partenza
La sperimentazione del nuovo modello per la certificazione competenze ha costituito l’occasione per utilizzare nel concreto le Indicazioni nazionali 2012 e, in particolare, avviare un processo di riflessione sulla coerenza del curricolo proposto, la condivisione di scelte metodologico-didattiche attive e innovative, la capacità di utilizzare tecniche e strumenti sostenibili per il monitoraggio dei processi di insegnamento/apprendimento e la congruenza e significatività delle pratiche valutative.
Quadro di riferimento
L'ordinamento scolastico vigente (DPR n. 122/2009) prevede che al termine del primo ciclo di istruzione sia rilasciata ad ogni allievo una certificazione delle competenze acquisite in esito al percorso formativo frequentato. Il rilascio della certificazione è di competenza dell'istituzione scolastica frequentata dall'allievo, che vi provvede adottando strumenti certificativi elaborati autonomamente.
Le Indicazioni Nazionali per il curricolo (DM 254/2012) dedicano al tema della certificazione delle competenze un intero capitolo che sottolinea come la certificazione debba "attestare e descrivere le competenze progressivamente acquisite dagli allievi", sottolineandone la valenza educativa, di documentazione del percorso compiuto da commisurare al "profilo delle competenze" in uscita dal primo ciclo, che rappresenta "l'obiettivo generale del sistema educativo e formativo italiano".
Il Ministero dell'Istruzione ha affidato al Comitato Scientifico Nazionale, già incaricato di accompagnare l'attuazione delle Indicazioni, il compito di elaborare una proposta di strumenti certificativi in linea con le finalità previste dal quadro normativo e in coerenza con il nuovo impianto educativo, pedagogico e curricolare delle Indicazioni Nazionali.
Il percorso di ricerca ha come oggetto un complesso intreccio di obiettivi dell’azione educativa e di strategie didattico-organizzative, che si esplicitano in una serie differenziata di domande-guida:
Una scuola che si intitola a don Milani non può non avere l’attenzione ai bisogni speciali nel suo dna: ‘Non c’è nulla di più ingiusto che far parti uguali fra disuguali’. E’ storia della scuola e della comunità di docenti, che rinnova e intensifica la dimensione di comunità professionale: abitare con forza e con impegno il proprio contesto formativo, assumendo, come singoli e come team, la responsabilità della costruzione e della realizzazione di percorsi formativi e di ricerca finalizzati all’inclusione.
Ma i bisogni di tutti sono speciali, caleidoscopici, particolarmente nell’età adolescenziale, e concorrono a definire lo sfondo sul quale si staglia la giornata scolastica. Perciò la riflessione sul curricolo implicito e sui percorsi di equità, fortemente al centro dell’attenzione nell’anno scolastico precedente, riprende il suo percorso.
A conclusione del lavoro di ricerca sulle competenze e i processi di apprendimento, si riapre il percorso orientato verso l'integrazione e la revisione del curricolo della scuola nei suoi diversi aspetti: curricolo formale (disciplinare e interdisciplinare, competenze), aspetti educativi e di didattica implicita (curricolo sommerso).
L’Organizzazione del tempo e degli spazi, la flessibilità delle aggregazioni, l’ omogeneità pedagogica ed educativa sono i punti caldi da cui la ricerca in corso ha preso le mosse.
Dopo due anni di sperimentazione, tutta la scuola, con il contributo dell' Istituto per le Tecnologie Didattiche del CNR di Genova, si interroga sull'uso della piattaforma di comunicazione a distanza, sulla quale si è progressivamente trasferita una parte consistente del lavoro di progettazione, organizzazione e riflessione del collegio e di tutte le sue articolazioni (v. anche pubblicazioni)
Il seminario, articolato in due mezze giornate di lavoro, dopo due anni di sperimentazione, voleva dedicare un tempo adeguato, non solo tecnico, ad uno dei nodi strutturali del funzionamento che coinvolge la fisionomia stessa della scuola: come distribuire in modo equo ed efficace i compiti di sistema e le funzioni di coordinamento delle commissioni di lavoro e dei Consigli di classe?